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Una Presentazione. Farnese marzo 2018

La sensazione che abbiamo riguardo ad un interesse sempre crescente intorno all’uso del caolino in agricoltura biologica ed integrata ci è stata confermata lo scorso sabato 24 marzo.

Siamo stati ospiti del Frantoio Mezzabarba per parlare in generale di Caolino, di cos’è, dei vantaggi che si ottengono utilizzandolo. Ne abbiamo approfondito gli aspetti tecnici cercando di trasferire la nostra cultura, maturata in 40 anni di esperienza che ci ha portato a selezionare e a presentare quindi il nostro caolino AgriBioClay.

Oggi piú che mai è diventato necessario approfondire l’argomento per scegliere consapevolmente, per avvicinarsi ad un’argilla che all’apparenza qualsiasi altro prodotto “bianco” potrebbe sostituire.

Non è così e crediamo di averlo raccontato e dimostrato con dati ed esempi pratici.

Ringraziamo moltissimo Stefania e Stefano del Frantoio Mezzabarba, il papà Franco, per la calorosa accoglienza e la sempre ottima collaborazione.

Invitiamo quanti fra voi sono intenzionati ad approfondire e magari ad organizzare un evento, a contattarci: saremo felici di darvi tutte le informazioni necessarie.

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Una buona copertura

Caolino AgriBioClay su Vite
 
Nel supportare i nostri clienti ci troviamo difronte alle varie esperienze. Secondo noi questo che vedete in foto é un ottimo risultato con il nostro caolino.
 
In questa applicazione AgriBioClay é stato utilizzato per preservare la vite dalle scottature.
 
Per ottenere questo risultato é stato utilizzato un atomizzatore a spalla ventilato a bassa pressione.
 
Con questo strumento si coprono 1000 metri di vigna con 10 l. di acqua.
Il nostro cliente ha creato una sospensione con 2 kg di AgriBioClay in 8 l. di acqua e questo é il risultato.
 
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AgriBioClay il caolino per l’agricoltura biologica in Sicilia

Caolino AgriBioClay su Ulivo

In sicilia si iniziano a trattare gli ulivi con AgriBioClay il caolino per agricoltura biologica.
Sebbene non sia stata ancora segnalata la presenza della mosca, alcuni tra i nostri clienti più attenti hanno iniziato a proteggere le loro coltivazioni di ulivo dal forte irraggiamento solare e dalla scarsità di acqua.
AgriBioClay infatti grazie alla forma delle sue particelle e all’elevato grado di bianco crea una efficace barriera protettiva riflettendo i raggi del sole e trattenendo l’umidità
e la rugiada, diminuendo in questo modo la richiesta idrica delle piante.
Di questi vantaggi se ne sono accorti i nostri clienti che hanno cominciato a proteggere i propri futuri raccolti.
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Rame e biologico, forse siamo vicini alla fine

La Commissione europea ha stabilito che il 31 gennaio 2018 scade l’approvazione per l’utilizzo del rame in agricoltura biologica.

Lo scorso 14 giugno, all’interno del progetto “Alt.rame in bio”, si è tenuto a Roma il convegno: E’ possibile un’agricoltura biologica senza l’impiego di rame?

In linea generale, l’agricoltura integrata ed i vari piani regionali prevedono dosi massime fino ad 8 kg/ha anno di rame metallo mentre le norme per l’agricoltura biologica (Reg. CE 889/08 s.m.i.) hanno stabilito un limite massimo di 6 kg/ha anno. In deroga a tale limite e solo per le colture perenni, in Italia (come in altri Stati membri) è stato autorizzato il superamento, in un dato anno, a condizione che la quantità media effettivamente applicata nell’arco dei cinque anni (l’anno considerato ed i quattro precedenti) non superi i 6 kg/ha.

Nel malaugurato caso in cui ad inizio 2018 il mondo del bio si trovasse senza rame, purtroppo le sperimentazioni condotte non hanno trovato soluzioni immediate. Tra i prodotti alternativi utilizzati (si vedano i link ai manuali del Crea*) l’unico fitosanitario autorizzato e già presente in allegato II del Reg. CE 889/08 è il bicarbonato di potassio la cui approvazione scadrà un paio d’anni dopo quella del rame.

Tutti gli altri prodotti dovrebbero essere innanzitutto approvati per l’agricoltura generale e poi inclusi tra quelli consentiti in agricoltura biologica. I tempi ed i costi per tale processo andrebbero anche al di là della scadenza del bicarbonato.

Sorgente: Rame e biologico, forse siamo vicini alla fine

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Il Caolino e le Diossine

Molto spesso appaiono notizie relative alla presenza di PCDD/F, comunemente note sotto il nome di Diossine, nelle argille e nel caolino. A causa di fenomeni naturali quasi sempre preesistenti alle attività umane, le diossine possono essere presenti in quantità variabile nelle argille e nei caolini.

In generale i caolini di origine secondaria, quali i caolini americani, sono particolarmente ricchi di Diossine; in questo caso il caolino può essere utilizzato in agricoltura e nella filiera dell’alimentazione umana ed animale solo dopo un trattamento ad alta temperatura denominato calcinazione. Il caolino calcinato non è però ammesso nella legislazione europea per le coltivazioni biologiche.

Nei caolini europei, tutti di origine primaria, la presenza di Diossine è normalmente inversamente proporzionale al quantitativo di caolinite presente nel caolino. Caolini che presentano percentuali di caolinite bassi, dell’ordine del 60%, sono a forte rischio di presenza di Diossine; caolini con percentuali di caolinite dell’ordine del 90% ne sono pressoché esenti.

Nel caolino Agri Bio Clay, che presenta un tenore di caolinite pari al 90%, sono presenti tracce infinitesimali di Diossine, valutabili in trilionesimi di grammo per ogni grammo di caolino, al limite della misurabilità dei migliori strumenti. Agri Bio Clay è certificato per l’uso negli alimenti.

Per evitare contaminazioni nei Vostri prodotti, è caldamente raccomandato di richiedere al Vostro fornitore di caolino un certificato che attesti presenza di Diossine inferiori ai valori di soglia; se il Vostro fornitore ne fosse sprovvisto, cambiate fornitore: eviterete grosse sorprese quando il Vostro prodotto verrà analizzato!