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Resistenza alla pioggia del Caolino AgriBioClay. Lavorare con la lancia.

AgriBioClay dopo la pioggia

Buongiorno a tutti, vogliamo riprendere, documentandolo con delle fotografie, l’argomento della copertura e dell’adesività del nostro caolino, già trattato in questo post, e ripreso da Stefania Mezzabarba del Frantoio Mezzabarba di Farnese in questo post.

Il caolino AgriBioClay è un caolino delaminato, al microscopio elettronico, le sue particelle ingrandite 5000 volte appaiono come dei “fogli”, diversamente dal caolino naturale dove la forma è quella dello stack (pile di monetine) o del caolino calcinato (ottenuto sottoponendo un particolare tipo di caolino naturale ad una temperatura vicina ai 900 °C in modo da formare agglomerati di durezza superiore a quella del vetro, capaci di smerigliare le superfici e più leggeri e voluminosi del caolino naturale)

I caolini in commercio in agricoltura hanno quindi caratteristiche simili, ma si distinguono per delle diversità. È importante trovare una strategia adeguata in base alla propria realtà valutandone i diversi aspetti: altezza delle piante, tipo di potatura, disposizione, numero, estensione del terreno, tipo di strumento utilizzato.

Coprire le piante con il caolino infatti richiede esperienza ed attenzione, cerchiamo quindi di aiutare i nostri clienti dando qui di seguito delle indicazioni di massima e raccogliamo delle immagini ed un video per mostrare una copertura ottimale e cosa significa quando diciamo che il nostro caolino si struttura.

Nel caso esposto il cliente sta lavorando con una botte da 300 litri trasportata da un trattore e con 2 lance munite di ugello in ceramica da 1.2 mm. la pressione è regolata a poco meno di 20 bar (l’ottimo sarebbe proprio 20 bar)

L’effetto che si riesce ad ottenere ad un primo passaggio, avendo la cura di muoversi molto velocemente è testimoniato dalle foto che seguono (1). Suggeriamo sempre due passaggi intervallati dal tempo necessario a che il caolino si asciughi quando possibile (2 e 3).

Ciò che si ottiene, si cerca di ottenere, è meglio testimoniato nel video:

Fiesole, Villa di Campolungo 22 luglio 2020

3 giorni dopo il video girato passeggiando per gli ulivi, la toscana e in particolare la zona di Firenze è stata colpita da violenti acquazzoni e grandinate che hanno dilavato il caolino (4), e abbattuto molte olive. Nel caso del nostro cliente, lo stupore è stato quello di notare che le piante che erano state trattate due volte avevano resistito maggiormente al dilavamento (5 – 7).

Per concludere quindi, alle tante persone che ci chiedono se aggiungere adesivanti, e/o sapone molle al nostro prodotto, rispondiamo che il caolino delaminato AgriBioClay grazie alla forma delle sue particelle quando si sovrappongono più strati, si dilava sempre meno, resistendo abbastanza bene alla pioggia. Ci rendiamo conto che non tutti hanno modo e tempo di seguire i propri ulivi con la necessaria attenzione, ed hanno modo di iniziare i trattamenti nel mese di giugno, ci rendiamo anche conto della diversità delle situazioni che contraddistiguono l’olivicoltura in Italia (diversi territori, diversi mezzi, diverse estensioni, diverse cultivar, diversa latitudine, diverso microclima) in tal caso osservata bene la propria realtà, se proprio si vuole utilizzare un adesivante, noi suggeriamo di rimanere tra quei prodotti “corroboranti” citati nella ancora valida tabella 1 al regolamento CE 834 del 2007 (e successive normative), Propolis, sapone molle o di marsiglia, olei vari (colza, neem).

Grazie di aver letto fin qui, ci auguriamo di essere stati utili e buon olio bio a tutti!

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Proteggere le colture da siccità e da scottature.

Proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature con il caolino AgriBioClay

Il Caolino AgriBioClay per proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature:

Accade spesso che cercando e leggendo informazioni, conversazioni e post in rete che si parli di caolino esclusivamente in funzione della lotta alla mosca olearia.

In questi giorni particolarmente caldi, invece ci preme di far notare che il caolino a differenza di altre polveri di roccia che vengono proposte ultimamente, è utile soprattutto per proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature.

Il caolino è ottimo quindi per questo motivo su tutte le ortive e sulla vite e sui meloni retati.

Per quanto riguarda la coltivazione dell’olivo, il caolino, limita l’evotraspirazione, riduce gli effetti della radiazione solare, cattura e poi rilascia l’umidità notturna attenuando così lo stress idrico.

Il conseguente vantaggio è di evitare la cascola e aumentare la pezzatura dei frutti.

Alcuni studi:

Alcuni studi hanno evidenziato anche una maggiore produzione di acido oleico ed una minore produzione di acido linoleico: Effects of kaolin particle film on olive fruit yield,
oil content and quality

proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature
Altofonte Luglio 2017 – Ulivo trattato con caolino AgriBioClay

3 Testimonianze:

1.) Citiamo qui di seguito un’articolo della stagione 2017 scritto da Stefania Mezzabarba della omonima azienda agricola a Farnese (VT):

“L’altra volta avevamo provato, per testare ancora di più la capacità del caolino di tutelare le nostre piante dallo stress idrico, dal caldo e dalla radiazione solare, a distribuire il caolino su  delle piante di varietà precoce, frantoio e leccino.

[…] “stavano soffrendo particolarmente: presentavano la classica foglia arricciata ai lati che segnala una carenza importante di acqua.”

[…] “Le piante così trattate si sono mantenute stabili, la foglia è rimasta leggermente arricciata, ma non è peggiorata nonostante i picchi di 40 gradi raggiunti ad inizio agosto, e soprattutto non sono cadute olive!

[…]Gli anni passati erano proprio queste le piante che appena entrate in serio stress idrico lasciavano copiosamente cadere olive.

[…] “Quindi anche da questo punto di vista CAOLINO PROMOSSO!”

proteggere le colture da siccità e da  scottature
Altofonte Luglio 2017 – Ulivo non trattato

Se volete leggere l’articolo e gli altri articoli relativi all’esperienza con il nostro caolino AgriBioClay, lo trovate seguendo questo link: http://www.oliomezzabarba.it/terzo-trattamento-con-caolino-agribioclay/

2.) Ad ulteriore testimonianza, inoltre degli effetti della protezione che si ottiene usando il caolino nell’articolo trovate due fotografie scattate nel caldo 2017 in provincia di Palermo ad Altofonte.

Due piante della stessa cultivar, posizionate sullo stesso terreno ed esposte al sole nello stesso modo: una non trattata in evidente difficoltà, l’altra corroborata con il caolino AgriBioClay.

3.) Ed infine ascoltate una breve video-intervista ad un nostro cliente che ha constatato con mano la bontà del caolino AgriBioClay per proteggere le colture da siccità e scottature.

Riepiloghiamo!

Quindi ricordatevi che il caolino, non serve solo per la mosca ma é utile usarlo per

  • TUTELARE LE COLTURE DALLO STRESS IDRICO
  • AUMENTARE LA PEZZATURA DEI FRUTTI
  • PROTEGGERE GLI ULIVI DALLA CASCOLA
  • LIMITARE I DANNI DA SCOTTATURA DEI FRUTTI
  • EVITARE LA SPACCATURA DEL POMODORO

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CAOLINO – COME EVITARE GRUMI NELLA DISPERSIONE

Il caolino per agricoltura viene irrorato in dispersione acquosa sulle piante che devono essere protette: una delle cose che innervosisce di più l’agricoltore che deve effettuare il trattamento sono le otturazioni degli ugelli. Due sono le cause che portano ad otturare gli ugelli, la presenza di residui estranei al caolino, non presenti nel nostro AgriBioClay, e gli agglomerati che si formano a causa di una non perfetta dispersione del caolino. Con queste note vogliamo prevenire la formazione di agglomerati. 

Per evitare la formazione di agglomerati valgono gli stessi accorgimenti usati quando si prepara la polenta.

Si deve predisporre tutta l’acqua prevista per la dispersione, la si deve tenere alla massima agitazione possibile, e si deve aggiungere il caolino lentamente, continuando ad agitare la dispersione fino al completo versamento di tutto il caolino necessario per ottenere la concentrazione voluta, 10% nel dosaggio più elevato utilizzato nella prima irrorazione stagionale, giù fino al 3% nelle successive irrorazioni.

La dispersione deve essere mantenuta in agitazione o mediante agitatore, o mediante la pompa di ricircolo. Se si smette di agitare la dispersione, il caolino tende a sedimentare nel fondo della tina. Con una energica agitazione il caolino torna in sospensione.

Devono essere evitate le seguenti tecniche di dispersione, perché danno luogo immancabilmente ad agglomerati:

  1. Non si deve usare, nella dispersione, meno acqua di quella che verrà poi utilizzata nella irrorazione. Usare meno acqua corrisponde a concentrazioni più elevate, ma va tenuto presente che il caolino si disperde meglio alle concentrazioni più basse.
  2. Non si deve versare acqua direttamente sul caolino in polvere. Questa tecnica corrisponde al tentativo di disperdere il caolino in condizioni di solidi elevatissimi, e porta immancabilmente alla formazione di agglomerati e grumi. 

Se si seguono i suggerimenti sopra elencati, il nostro caolino AgriBioClay verrà disperso in maniera ottimale, e non ci saranno problemi durante le fasi di irrorazione. 

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Il Caolino e le Diossine

Molto spesso appaiono notizie relative alla presenza di PCDD/F, comunemente note sotto il nome di Diossine, nelle argille e nel caolino. A causa di fenomeni naturali quasi sempre preesistenti alle attività umane, le diossine possono essere presenti in quantità variabile nelle argille e nei caolini.

In generale i caolini di origine secondaria, quali i caolini americani, sono particolarmente ricchi di Diossine; in questo caso il caolino può essere utilizzato in agricoltura e nella filiera dell’alimentazione umana ed animale solo dopo un trattamento ad alta temperatura denominato calcinazione. Il caolino calcinato non è però ammesso nella legislazione europea per le coltivazioni biologiche.

Nei caolini europei, tutti di origine primaria, la presenza di Diossine è normalmente inversamente proporzionale al quantitativo di caolinite presente nel caolino. Caolini che presentano percentuali di caolinite bassi, dell’ordine del 60%, sono a forte rischio di presenza di Diossine; caolini con percentuali di caolinite dell’ordine del 90% ne sono pressoché esenti.

Nel caolino Agri Bio Clay, che presenta un tenore di caolinite pari al 90%, sono presenti tracce infinitesimali di Diossine, valutabili in trilionesimi di grammo per ogni grammo di caolino, al limite della misurabilità dei migliori strumenti. Agri Bio Clay è certificato per l’uso negli alimenti.

Per evitare contaminazioni nei Vostri prodotti, è caldamente raccomandato di richiedere al Vostro fornitore di caolino un certificato che attesti presenza di Diossine inferiori ai valori di soglia; se il Vostro fornitore ne fosse sprovvisto, cambiate fornitore: eviterete grosse sorprese quando il Vostro prodotto verrà analizzato!