Il caolino è un ottimo aiuto per limitare gli effetti della siccità, e noi lo sosteniamo da sempre.
Come in molti tra i nostri clienti sanno, è nostra buona abitudine andare a visitarli per verificare gli effetti dei trattamenti.
Anche questa estate, abbiamo organizzato un tour itinerante dalla Valle d’Aosta fino in Sicilia, passando per la Liguria, il Lazio, Le Puglie e L’abruzzo.
La siccità ed il caldo hanno colpito uniformemente tutta la nazione, è stato quindi facile contrastare, almeno fino ad adesso, l’azione della mosca dell’ulivo.
Leggendo i post sui social, nei gruppi di cui facciamo parte, abbiamo notato che molti produttori hanno lamentato la perdita della produzione a causa della cascola.
Chi ha a disposizione l’acqua, ha potuto facilmente contrastare gli effetti della siccità.
Ma cosa poteva fare chi ha gli uliveti senza impianto di irrigazione?
Utilizzato fin da quando è finita l’allegagione: riflette la luce solare, abbassa la temperatura della pianta, riduce la cascola, limita gli effetti della siccità.
Lo abbiamo chiesto a Davide Iacovella dell’Azienda Agricola Iacovella, abruzzese di Chieti, attento produttore e nostro affezionato cliente.
La nostra idea è di “vincere insieme” come si dice in inglese creare una “win win situation” (io vinco-tu vinci).
Quasi ovunque in Italia è arrivata la primavera, riparte la stagione per l’agricoltura e iniziamo a ricevere le prime richieste di informazioni sul nostro caolino. Lo staff di Clay & Clay Srl entra così nella settima stagione di promozione del Caolino per Agricoltura Biologica AgriBioClay.
Siamo felici e soddisfatti del nostro lavoro, ogni giorno lo portiamo avanti ispirandoci a principi etici per una vendita trasparente e chiara nelle informazioni. Stiamo al fianco di collaboratori e clienti, scambiando importanti informazioni, cercando di comprendere e risolvere le loro problematiche, concordando strategie.
“Win Win situation”, Vincere insieme! In economia è una negoziazione alla fine della quale entrambe le parti soddisfano i propri interessi.
Siccome ci sentiamo soddisfatti, vogliamo ringraziare tutti i nostri clienti ed i nostri collaboratori; in particolare tutti coloro che hanno scelto di premiarci aggiungendo il nostro bollino sulle loro confezioni!
Questi clienti investendo sulla qualità e rinnovando la fiducia nel nostro lavoro, anno dopo anno contribuisco anche a diffondere la cultura del biologico e dell’utilizzo del caolino.
I loro clienti possono inquadrare il Qr-code contenuto sul nostro bollino, arrivare qui su questo sito ed informarsi. Non tutti infatti sanno che il caolino AgriBioClay è una argilla naturale, che contribuisce a proteggere le olive (ma anche altre colture) in modo naturale. Se usato tal quale e privo di elementi aggiunti o inquinanti è innocuo per gli animali e per l’uomo.
Il caolino AgriBioClay inoltre, rinfrescando ed idratando le piante contribuisce indirettamente a migliorare le qualità dei frutti e di conseguenza dell’olio con essi prodotto. (Vuoi uno studio autorevole a riguardo? leggi l’articolo del CITAB su Science direct)
Vincere insieme quindi!!! Ecco che alcuni fra i nostri clienti più affezionati ci hanno voluto ringraziare con il loro olio, abbiamo pensato di metterli insieme e di scattare la fotografia che vedete in questo articolo per ringraziarli: vincono loro, vincono i loro clienti, vince la salute delle persone, vinciamo anche noi.
Buongiorno a tutti, vogliamo riprendere, documentandolo con delle fotografie, l’argomento della copertura e dell’adesività del nostro caolino, già trattato in questo post, e ripreso da Stefania Mezzabarba del Frantoio Mezzabarba di Farnese in questo post.
Il caolino AgriBioClay è un caolino delaminato, al microscopio elettronico, le sue particelle ingrandite 5000 volte appaiono come dei “fogli”, diversamente dal caolino naturale dove la forma è quella dello stack (pile di monetine) o del caolino calcinato (ottenuto sottoponendo un particolare tipo di caolino naturale ad una temperatura vicina ai 900 °C in modo da formare agglomerati di durezza superiore a quella del vetro, capaci di smerigliare le superfici e più leggeri e voluminosi del caolino naturale)
Caolino Delaminato AgriBioClay
Caolino Naturale
Caolino Calcinato
Diversi tipi di caolini al microscopio elettronico
I caolini in commercio in agricoltura hanno quindi caratteristiche simili, ma si distinguono per delle diversità. È importante trovare una strategia adeguata in base alla propria realtà valutandone i diversi aspetti: altezza delle piante, tipo di potatura, disposizione, numero, estensione del terreno, tipo di strumento utilizzato.
Coprire le piante con il caolino infatti richiede esperienza ed attenzione, cerchiamo quindi di aiutare i nostri clienti dando qui di seguito delle indicazioni di massima e raccogliamo delle immagini ed un video per mostrare una copertura ottimale e cosa significa quando diciamo che il nostro caolino si struttura.
Nel caso esposto il cliente sta lavorando con una botte da 300 litri trasportata da un trattore e con 2 lance munite di ugello in ceramica da 1.2 mm. la pressione è regolata a poco meno di 20 bar (l’ottimo sarebbe proprio 20 bar)
Impostazione della strumentazione
L’effetto che si riesce ad ottenere ad un primo passaggio, avendo la cura di muoversi molto velocemente è testimoniato dalle foto che seguono (1). Suggeriamo sempre due passaggi intervallati dal tempo necessario a che il caolino si asciughi quando possibile (2 e 3).
1
2
3
Prima della pioggia
Ciò che si ottiene, si cerca di ottenere, è meglio testimoniato nel video:
Fiesole, Villa di Campolungo 22 luglio 2020
3 giorni dopo il video girato passeggiando per gli ulivi, la toscana e in particolare la zona di Firenze è stata colpita da violenti acquazzoni e grandinate che hanno dilavato il caolino (4), e abbattuto molte olive. Nel caso del nostro cliente, lo stupore è stato quello di notare che le piante che erano state trattate due volte avevano resistito maggiormente al dilavamento (5 – 7).
4
5
6
7
Per concludere quindi, alle tante persone che ci chiedono se aggiungere adesivanti, e/o sapone molle al nostro prodotto, rispondiamo che il caolino delaminato AgriBioClay grazie alla forma delle sue particelle quando si sovrappongono più strati, si dilava sempre meno, resistendo abbastanza bene alla pioggia. Ci rendiamo conto che non tutti hanno modo e tempo di seguire i propri ulivi con la necessaria attenzione, ed hanno modo di iniziare i trattamenti nel mese di giugno, ci rendiamo anche conto della diversità delle situazioni che contraddistiguono l’olivicoltura in Italia (diversi territori, diversi mezzi, diverse estensioni, diverse cultivar, diversa latitudine, diverso microclima) in tal caso osservata bene la propria realtà, se proprio si vuole utilizzare un adesivante, noi suggeriamo di rimanere tra quei prodotti “corroboranti” citati nella ancora valida tabella 1 al regolamento CE 834 del 2007 (e successive normative), Propolis, sapone molle o di marsiglia, olei vari (colza, neem).
Grazie di aver letto fin qui, ci auguriamo di essere stati utili e buon olio bio a tutti!
Proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature con il caolino AgriBioClay
Il Caolino AgriBioClay per proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature:
Accade spesso che cercando e leggendo informazioni, conversazioni e post in rete che si parli di caolino esclusivamente in funzione della lotta alla mosca olearia.
In questi giorni particolarmente caldi, invece ci preme di far notare che il caolino a differenza di altre polveri di roccia che vengono proposte ultimamente, è utile soprattutto per proteggere le colture dalla siccità e dalle scottature.
Il caolino è ottimo quindi per questo motivo su tutte le ortive e sulla vite e sui meloni retati.
Per quanto riguarda la coltivazione dell’olivo, il caolino, limita l’evotraspirazione, riduce gli effetti della radiazione solare, cattura e poi rilascia l’umidità notturna attenuando così lo stress idrico.
Il conseguente vantaggio è di evitare la cascola e aumentare la pezzatura dei frutti.
Altofonte Luglio 2017 – Ulivo trattato con caolino AgriBioClay
3 Testimonianze:
1.) Citiamo qui di seguito un’articolo della stagione 2017 scritto da Stefania Mezzabarba della omonima azienda agricola a Farnese (VT):
“L’altra volta avevamo provato, per testare ancora di più la capacità del caolino di tutelare le nostre piante dallo stress idrico, dal caldo e dalla radiazione solare, a distribuire il caolino su delle piante di varietà precoce, frantoio e leccino.
[…] “stavano soffrendo particolarmente: presentavano la classica foglia arricciata ai lati che segnala una carenza importante di acqua.”
[…] “Le piante così trattate si sono mantenute stabili, la foglia è rimasta leggermente arricciata, ma non è peggiorata nonostante i picchi di 40 gradi raggiunti ad inizio agosto, e soprattutto non sono cadute olive!
[…]Gli anni passati erano proprio queste le piante che appena entrate in serio stress idrico lasciavano copiosamente cadere olive.
[…] “Quindi anche da questo punto di vista CAOLINO PROMOSSO!”
2.) Ad ulteriore testimonianza, inoltre degli effetti della protezione che si ottiene usando il caolino nell’articolo trovate due fotografie scattate nel caldo 2017 in provincia di Palermo ad Altofonte.
Due piante della stessa cultivar, posizionate sullo stesso terreno ed esposte al sole nello stesso modo: una non trattata in evidente difficoltà, l’altra corroborata con il caolino AgriBioClay.
3.) Ed infine ascoltate una breve video-intervista ad un nostro cliente che ha constatato con mano la bontà del caolino AgriBioClay per proteggere le colture da siccità e scottature.
Riepiloghiamo!
Quindi ricordatevi che il caolino, non serve solo per la mosca ma é utile usarlo per
Il caolino per agricoltura viene irrorato in dispersione acquosa sulle piante che devono essere protette: una delle cose che innervosisce di più l’agricoltore che deve effettuare il trattamento sono le otturazioni degli ugelli. Due sono le cause che portano ad otturare gli ugelli, la presenza di residui estranei al caolino, non presenti nel nostro AgriBioClay, e gli agglomerati che si formano a causa di una non perfetta dispersione del caolino. Con queste note vogliamo prevenire la formazione di agglomerati.
Per evitare la formazione di agglomerati valgono gli stessi accorgimenti usati quando si prepara la polenta.
Si deve predisporre tutta l’acqua prevista per la dispersione, la si deve tenere alla massima agitazione possibile, e si deve aggiungere il caolino lentamente, continuando ad agitare la dispersione fino al completo versamento di tutto il caolino necessario per ottenere la concentrazione voluta, 10% nel dosaggio più elevato utilizzato nella prima irrorazione stagionale, giù fino al 3% nelle successive irrorazioni.
La dispersione deve essere mantenuta in agitazione o mediante agitatore, o mediante la pompa di ricircolo. Se si smette di agitare la dispersione, il caolino tende a sedimentare nel fondo della tina. Con una energica agitazione il caolino torna in sospensione.
Devono essere evitate le seguenti tecniche di dispersione, perché danno luogo immancabilmente ad agglomerati:
Non si deve usare, nella dispersione, meno acqua di quella che verrà poi utilizzata nella irrorazione. Usare meno acqua corrisponde a concentrazioni più elevate, ma va tenuto presente che il caolino si disperde meglio alle concentrazioni più basse.
Non si deve versare acqua direttamente sul caolino in polvere. Questa tecnica corrisponde al tentativo di disperdere il caolino in condizioni di solidi elevatissimi, e porta immancabilmente alla formazione di agglomerati e grumi.
Se si seguono i suggerimenti sopra elencati, il nostro caolino AgriBioClay verrà disperso in maniera ottimale, e non ci saranno problemi durante le fasi di irrorazione.
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